Modificare la curva di un potenziometro lineare
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Molto spesso capita di volere un potenziometro logaritmico da usare per un controllo di volume, e scoprire che ne abbiamo solo uno lineare.E' possibile rimediare: come si vede nelle tre figure 1, 2, 3, da un potenziometro a variazione lineare si possono ottenere variazioni tipo antilogaritmica, logaritmica o ad "S", ovvero logaritmica-antilogaritmica.
Il valore della resistenza R1 deve essere in tutti i casi circa il 20% del valore massimo del potenziometro lineare. Esempio per un potenziometro lineare da 10 KΩ, usare una (o due) resistenze da 2.2 KΩ.
Per illustrare in pratica quello che succede, ho preparato un piccolo esperimento pratico.
Ho fissato il potenziometro su un pannellino, ho fissato un rudimentale indice sul comando, ed ho marcato 6 posizioni equidistanti sulla rotazione del potenziometro (circa 300 gradi, variabile a seconda che il potenziometro abbia o meno l'interruttore).
Per ogni posizione (marcata con le lettere da 'A' a 'G'), ho misurato col tester il valore resistivo corrispondente, prima col potenziometro senza resistenza e poi ho rifatto queste misure con la resistenza saldata come si vede nella prima fotografia (come nella figura 2).
Ho poi riportato le curve relative su un grafico.
Si vede chiaramente che col potenziometro da 47KΩ A (lineare), la curva originale è lineare, mentre quella con la resistenza aggiunta (10KΩ), perde la linearità ed assume un andamento simile ad un potenziometro antilog.
Il metodo presentato ha dei limiti, ma può essere usato quando il componente richiesto non sia reperibile al momento.
Nota: un tempo il suffisso A indicava legge di variazione lineare e B logaritmica. Oggi alcune marche di potenziometri usano A per Audio (quindi legge logaritmica) e B per lineare. Quindi provate sempre con il tester