Manhattan Style
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Una delle cose più odiose e difficili per chi si accinga all'autocostruzione di un progetto è la progettazione e la costruzione di un circuito stampato.
Tutti, credo, abbiamo provato con dapprima il pennino da normografo e la vernicetta blu ad alcool, con i caratteri trasferibili, con le piastre presensibilizzate, poi con EAGLE, con il metodo toner-transfer, con l'incisione col percloruro di ferro, agitando continuamente la vaschetta, attenti a non sporcare o rovinare tutto. Incubi o quasi.
Finchè qualcuno non ha iniziato a scrivere articoli su tecniche molto più sbrigative, quali la "dead bug", o "ugly construction" e la "manhattan style".
Chi non ha mai sentito parlare di queste tecniche basta che digiti i loro nomi su un motore di ricerca. In ogni caso in bibliografia ho preparato qualche link
La tecnica "manhattan style" consiste nel preparare isolette di circuito stampato circolari o rettangolari, incollarle con una goccia di cianoacrilico dove serve su una piastra non incisa di bachelite o vetronite ramata che ospita la massa ed usare queste isole come ancoraggi per i vari componenti.
In uno dei più importanti articoli su questa tecnica, l'autore K7QO usa e consiglia una pinza che si trovava fino a poco tempo fa in una nota catena di negozi di ferramenta USA (Harbor Freight). Attualmente non più; se può interessare, io l'ho acquistata di recente per corrispondenza dal sito http://www.grizzly.com. Ero però in Florida, non so se la spediscano all'estero.
Dopo il primo uso di questa tecnica, io ne sono invaghito. Rapidissima, permette anche montaggi molto compatti e molto economica.
Prima di comprare la pinza, io costruivo le isolette usando una vecchia sega a nastro per lavori hobbistici su legno, con lama a denti fini, taglio una lunga striscia di bachelite o vetronite ramata, larga circa 6-7 mm. che poi taglio al momento col tronchesino in pezzetti da 4 a 6-7 mm. a seconda della necessità.
Ovviamente questo sandwich (rame dell'isola - bachelite o vetronite dell'isola - rame della basetta di massa) determina la creazione di un condensatore che ha una certa capacità e di cui si deve tenere conto. Ho a tal proposito eseguito alcune misure con il capacimetro-induttanzimetro AAD e nella foto potete vedere un risultato: una isoletta di mm.6.5x6.5 di bachelite (colore giallo) ha presentato una capacità di circa 2.5 pF, pressochè trascurabile sulle decametriche basse, molto importante sulle VHF o peggio UHF.
Personalmente non mi curo di questo, perchè uso questa tecnica solo per BF o per circuiti RF da 80 metri a 20 metri.
Segnalo qui una intelligente idea di un collega brasiliano che ha creato una specie di ghigliottina facilmente costruibile, che con un ben assestato colpo di martello, crea un perfetto dischetto. Richiede un blocchetto di acciaio forato e fresato ed una vecchia punta da trapano. Ho trovato questo articolo da pochi giorni (grazie all'amico Arthur Godiño per la traduzione dal portoghese all'inglese) ed il mio povero amico Dino P, proprietario di una bellissima officina meccanica di precisione non sa ancora cosa lo aspetta...
Il problema delle isolette è comunque il problema più semplice da risolvere, un po' peggio va quando si deve usare un integrato.
Viene suggerito di usare un seghetto e con questo praticare tanti tagli su un rettangolino di opportune dimensioni, in modo tale da creare tante isolette quanti sono i piedini dell'integrato, oppure di incollare solo quattro isolette ai quattro angoli e saldare direttamente i componenti sugli altri piedini.
Ho provato entrambe le cose, ma è tutt'altro che facile. Allora ho deciso di venire ad un compromesso, creare una serie di circuitini stampati solo per le isole-manhattan degli integrati.
Nelle figure vedete il risultato. Nella versione a sette piedini ho approfittato per segnare due comode piste che attraversano lo zoccolo per il lungo, spesso comode per evitare grovigli strani.
Io stampo una intera pagina di questi circuitini con una stampante laser su un foglio di acetato trasparente per laser, e quando mi serve uno di questi "zoccoli", lo ritaglio, lo "stiro" su un pezzetto di bachelite, lo incido, e via!
Uso zoccoli per integrati, che permettano di allargare i piedini così da saldarli facilmente sulla piastrina (tipo SMD), quindi in questo caso non vanno bene quelli bellissimi coi piedini torniti, ma quelli con i piedini costruiti con una laminetta, e sono facili da trovare (perdonatemi se nella foto ho messo uno zoccolo da 8+8 su uno schema 7+7, avevo finito gli zoccoli 7+7...).
Credo che questo sia un metodo imbattibile per ottenere risultati in tempi rapidi, con poca fatica e bassissimo costo. Buon divertimento con il "manhattan style".
Tutti, credo, abbiamo provato con dapprima il pennino da normografo e la vernicetta blu ad alcool, con i caratteri trasferibili, con le piastre presensibilizzate, poi con EAGLE, con il metodo toner-transfer, con l'incisione col percloruro di ferro, agitando continuamente la vaschetta, attenti a non sporcare o rovinare tutto. Incubi o quasi.
Finchè qualcuno non ha iniziato a scrivere articoli su tecniche molto più sbrigative, quali la "dead bug", o "ugly construction" e la "manhattan style".
Chi non ha mai sentito parlare di queste tecniche basta che digiti i loro nomi su un motore di ricerca. In ogni caso in bibliografia ho preparato qualche link
La tecnica "manhattan style" consiste nel preparare isolette di circuito stampato circolari o rettangolari, incollarle con una goccia di cianoacrilico dove serve su una piastra non incisa di bachelite o vetronite ramata che ospita la massa ed usare queste isole come ancoraggi per i vari componenti.
In uno dei più importanti articoli su questa tecnica, l'autore K7QO usa e consiglia una pinza che si trovava fino a poco tempo fa in una nota catena di negozi di ferramenta USA (Harbor Freight). Attualmente non più; se può interessare, io l'ho acquistata di recente per corrispondenza dal sito http://www.grizzly.com. Ero però in Florida, non so se la spediscano all'estero.
Dopo il primo uso di questa tecnica, io ne sono invaghito. Rapidissima, permette anche montaggi molto compatti e molto economica.
Prima di comprare la pinza, io costruivo le isolette usando una vecchia sega a nastro per lavori hobbistici su legno, con lama a denti fini, taglio una lunga striscia di bachelite o vetronite ramata, larga circa 6-7 mm. che poi taglio al momento col tronchesino in pezzetti da 4 a 6-7 mm. a seconda della necessità.
Ovviamente questo sandwich (rame dell'isola - bachelite o vetronite dell'isola - rame della basetta di massa) determina la creazione di un condensatore che ha una certa capacità e di cui si deve tenere conto. Ho a tal proposito eseguito alcune misure con il capacimetro-induttanzimetro AAD e nella foto potete vedere un risultato: una isoletta di mm.6.5x6.5 di bachelite (colore giallo) ha presentato una capacità di circa 2.5 pF, pressochè trascurabile sulle decametriche basse, molto importante sulle VHF o peggio UHF.
Personalmente non mi curo di questo, perchè uso questa tecnica solo per BF o per circuiti RF da 80 metri a 20 metri.
Segnalo qui una intelligente idea di un collega brasiliano che ha creato una specie di ghigliottina facilmente costruibile, che con un ben assestato colpo di martello, crea un perfetto dischetto. Richiede un blocchetto di acciaio forato e fresato ed una vecchia punta da trapano. Ho trovato questo articolo da pochi giorni (grazie all'amico Arthur Godiño per la traduzione dal portoghese all'inglese) ed il mio povero amico Dino P, proprietario di una bellissima officina meccanica di precisione non sa ancora cosa lo aspetta...
Il problema delle isolette è comunque il problema più semplice da risolvere, un po' peggio va quando si deve usare un integrato.
Viene suggerito di usare un seghetto e con questo praticare tanti tagli su un rettangolino di opportune dimensioni, in modo tale da creare tante isolette quanti sono i piedini dell'integrato, oppure di incollare solo quattro isolette ai quattro angoli e saldare direttamente i componenti sugli altri piedini.
Ho provato entrambe le cose, ma è tutt'altro che facile. Allora ho deciso di venire ad un compromesso, creare una serie di circuitini stampati solo per le isole-manhattan degli integrati.
Nelle figure vedete il risultato. Nella versione a sette piedini ho approfittato per segnare due comode piste che attraversano lo zoccolo per il lungo, spesso comode per evitare grovigli strani.
Io stampo una intera pagina di questi circuitini con una stampante laser su un foglio di acetato trasparente per laser, e quando mi serve uno di questi "zoccoli", lo ritaglio, lo "stiro" su un pezzetto di bachelite, lo incido, e via!
Uso zoccoli per integrati, che permettano di allargare i piedini così da saldarli facilmente sulla piastrina (tipo SMD), quindi in questo caso non vanno bene quelli bellissimi coi piedini torniti, ma quelli con i piedini costruiti con una laminetta, e sono facili da trovare (perdonatemi se nella foto ho messo uno zoccolo da 8+8 su uno schema 7+7, avevo finito gli zoccoli 7+7...).
Credo che questo sia un metodo imbattibile per ottenere risultati in tempi rapidi, con poca fatica e bassissimo costo. Buon divertimento con il "manhattan style".
BibliografiaManhattan Style Manhattan Style ed altre tecniche Ugly construction Dispositivo Manhattan (in portoghese) |
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